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Channel: Amore, vita di coppia e sessualità — Spazio Asperger Onlus
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espressioni d'amore

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c'è un fatto che mi preoccupa
nelle medie una ragazza mi piaceva, poi è morta e mia madre mi dice che sua madre le ha detto che pure io le piacevo...vuol dire che non capisco le espressioni?

Amore, relazioni sentimentali ed empatia. Le risposte di Cary Terra agli utenti del nostro forum!

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Amore, relazioni sentimentali ed empatia. Intervista con Cary Terra
Carry Terra, terapista di coppia specializzata in Asperger risponde alle domande dei nostri utenti.

di David Vagni

Tradotto da Margherita Puletti


Nel nostro forum ci sono non solo adulti con la sindrome di Asperger e genitori di bambini Asperger, ma anche molte coppie.
Sembra che le relazioni sentimentali siano difficili per persone nello spettro, percui abbiamo voluto intervistare Cary Terra, una delle poche terapiste esistenti specializzata in terapia di coppia e familiare per persone nello spettro.


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Molti utenti del forum (generalmente si tratta di donne NT in una relazione con un uomo ND) riferiscono che dopo un certo periodo il compagno tende a sparire o a tenere un profilo molto basso. Di solito la spiegazione è che necessitano di tempo per sé stessi o che si sentono sotto pressione a causa del rapporto sentimentale. Come è possibile distinguere tra una situazione in cui il compagno realmente necessita di tempo per sé stesso, ed una in cui è semplicemente una scusa per allontanarsi da una relazione non più ritenuta funzionale? Quale comportamento è meglio adottare per mantenere il rapporto vivo e positivo?

ND di coppia,vi relazionate con persone di sesso diverso dal vostro?Se si,in che modo,a che livello?

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Riformulo con più precisione la domanda del titolo. Mi rivolgo a tutti gli Aspie che abbiano un partner. Praticamente ieri la mia ragazza mi faceva notare come io abbia quasi del tutto interrotto e che tenda costantemente ad evitare ogni tipo di interazione con ragazze. Da questo punto di vista io sono schifosamente semplice. Nel senso che,tu mi dai una regola ed io so che, per il perfetto funzionamento di quel meccanismo e fintanto abbia un senso, devo rispettarla. Per cui io ho stipulato una sorta di contratto sociale con la mia ragazza e conseguentemente (considerando soprattutto che le mie interazioni precedenti con l'altro sesso erano finalizzate tutte,appunto,a far sesso) per non venir meno a livello "contrattuale" ma anche per non mettermi nei pasticci o forse perchè, data la considerazione tra parentesi, non ne senta alcun bisogno, evito sistematicamente le interazioni con l'altro sesso,salvo sporadici casi. Voglio chiedervi: voi come vi comportate? ma anche se avreste qualcosa da suggerirmi per superare questo mio blocco, dato che ,dalla discussione di ieri ,sembra che io debba risolverlo. Immagino che per darmi suggerimenti avrete bisogno di maggiori chiarimenti e qualora fosse così proverò a darveli anche se,essendo per me la prima occasione di riflessione su quest'argomento, devo ancora capire bene il vero perchè del mio comportamento. E potreste aiutarmi anche nell'individuazione della causa onde poi trovare una soluzione che elimini la conseguenza. Vi ringrazio. ;)

Strana differenza tra uomo e donna e sognare durante l'orgasmo

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Forse la natura ha le sue ragioni, ma perche' dopo l'orgasmo l'uomo tende a spegnersi, mentre la donna richiede molte attenzioni?

E riguardo ai sogni:
A me capita che durante l'orgasmo entro gia' nella fase REM!!  infatti durante l'orgasmo, che dura pochi secondi, spesso vengo bombardato da immagini frasi dette da gente, come se i sogni si impadronissero di me, e poi posso cadere nel sonno profondo per diversi minuti, in totale stato di incoscienza.
Oltretutto questa pseudo fase REM mi disturba anche perche' nel momento del massimo piacere sento che il cervello si occupa di tutt'altro, ossia proiettarmi i sogni che sono di solito conversazioni, ma anche negative, o discussioni noiose, che vanno quindi a disturbare la fase di piacere.
Capita a qualcun'altro?

La donna ideale di un aspie...

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Sembra maschilista, ma in realta' questo thread e' dedicato a voi donne...

Vorrei con questo thread capire se noi aspie aspiriamo allo stesso tipo di atteggiamento femminile.
Abbiamo una stessa proiezione di ideale femminile?
Cosa la contraddistingue?

Ecco la mia donna ideale, come la immagino, come la sogno, come la desidererei:

- la mia donna ideale e' autoportante e forte, indipendente, sicura di se ma femminile e dolce.
- mi sorride, mi bacia e mi abbraccia anche se non mi chiede un paio di scarpe nuove in cambio.
- mi stima.
- ha la stessa visione della vita. Altruista, pacifica, animalista, naturista, colta, minimalista.
Questo e' quello che desidererei dalla mia donna ideale.

Ma senza quest'altro non serve a niente tutto cio di cui sopra:
La devo amare.

E voi?

al capolinea

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Ciao, sono arrivata al capolinea con il mio amico. Sono anni che mi sento sola anche essendo -teoricamente- in coppia. Essendo nd entrambi facciamo fatica a comunicare, lui non mi ha mai chiamata, io non lo chiamo se lui non chiama, e via di seguito... però gli ho scritto molti mail e così comunico meglio e lui risponde però.... a fatti nulla. Teoricamente in futuro si farà tutto, ma gli anni sono passati e lui non ha mai dormito da me una sola notte, non parliamo di fare un wek end assieme, mai fatto perché lui non ha mai voluto ! Ogni scusa era buona e poi tirava sempre in ballo il futuro per tenermi buona forse !! :-L


10 giorni fa gli ho scritto che secondo me era inutile continuare così, lui ha risposto con un sms dicendo che 'capisce che vivo un momento difficile ma abbiamo molte affinità' e stop. Finita lì. Non mi pare un granché interessato ! Avrei dovuto troncare tutto anni fa :( Per me è difficile perché io tenterei ancora ma credo che anche un aspie se fosse innnamorato si comporterebbe un minimo diversamente, si mostrebbe più interessato o almeno più preoccupato del fatto che io non ci sia più. Mi sento una povera scem@ perché mi sono sempre intestardita e giustificavo tutto... e alla fine cosa ho ? nulla. Se chiudevo dopo 1 mese o adesso dopo 3 anni è la stessa cosa, che delusione.

Un anno decisamente eccentrico

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Un anno decisamente eccentrico

Il seguente articolo discute argomenti concernenti la sessualità adulta e comprende un linguaggio forte. È consigliata la discrezionalità dei genitori per i minori. 
- Nota della Redazione -


di John Holman

Tradotto da Margherita Puletti, redazione David Vagni

Articolo originale: "A Rather Queer Year" su Wrong Planet


“Dovete lasciare la città del vostro conforto, e andare nella foresta della vostra intuizione. Ciò che scoprirete sarà meraviglioso. Ciò che scoprirete è voi stessi.”
– Alan Alda.


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Queer – agg. – (kwir)
1: a: che non vale nulla, falso
b: sospetto, questionabile
2: a: che si differenzia in qualche maniera strana da ciò che viene ritenuto normale
b (1): eccentrico, non convenzionale (2): lievemente insano: matto
c: assorbito o interessato in qualcosa ad un livello irragionevole: ossessionato
d (1) spesso denigratorio: omosessuale (2) talvolta offensivo
3: che non sta molto bene

Dipendenza sessuale e Asperger?

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Ciao a Tutt*,

spero di non andare fuori tema proponendo questo argomento. Premetto che penso di avere una dipendenza sessuale che si esplica principalmente con il ricorso all'autoerotismo e alla visione di materiale pornografico online. Per quanto riguarda il sesso sociale e interpersonale, sono rimasto vergine fino ai 29 anni (e da allora ho avuto pochi rapporti, penso, se confrontati con la 'media' dei neurotipici), ma ho sempre avuto intensi desideri sessuali da quando ne avevo 10: e tra le due tappe li ho 'sfogati' facendo da solo (come continuo a fare ancora oggi del resto). Mi stavo domandando se questo interesse ristretto per il sesso, talora ossessivo se non lo allevio, possa rientrare nelle caratteristiche comuni degli aspie. Avete esperienze analoghe da condividere o link da postare? Grazie :)

Asperger e sindrome da abbandono

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Metto questa discussione qui, anche se non è legata al 100% all'amore.

Io sono una persona molto sensibile, in alcune situazioni anche troppo. Oltre alle classiche lacrime occasionali che possono uscire liberamente durante un film (ma persino durante un cartone animato, se la trama ha un momento triste o un momento in cui un personaggio triste all'improvviso svolta e trova la felicità) o magari vedendo qualcosa per strada che mi colpisce, ci sono dei momenti in cui capisco che c'è qualcosa di piu' grosso dietro, ma non so cos'è. Ovviamente mi ricordo di quando a scuola piangevo quando mia madre andava via, e a volte mi riportava a casa. Ma anche questo, come un NT non vedrebbe l'ora di obiettare, lo hanno fatto tutti.

Pero' non credo sia normale che spesso, se devo magari accompagnare mia madre in un posto, dopo che l'ho lasciata e che la vedo andar via devo trattenere a forza il magone che viene fuori, praticamente sempre. Aggiungiamoci anche che hanno 60 anni e il vederli invecchiare (benchè dimostrino entrambi molti meno anni) mi fa male al pensiero che non ci saranno un giorno.

Mia madre mi ha detto recentemente che da piccolo una volta le dissi che volevo essere un gattino.
Il bello è che non sono solo le cose tristi che mi fanno piangere, ma anche quelle allegre, tipo che ne so, un brindisi con tutti i familiari durante le feste, in cui sembriamo, e forse siamo, tutti sereni. Ma sento che non sono vere e proprie lacrime di gioia, ma quasi un desiderare che quei momenti co fossero sempre dentro di me.

Ho passato un capodanno da solo, quando avevo 23 anni, registrando un pezzo lento e trsite di chitarra acustica tra mezzanotte meno 5 e mezzanotte e 5, col sottofondo dei botti e maurizio costanzo su canale 5 :) non riesco a pensare a niente di piu malinconico di questo, c'ho ancora la cassetta.

Mia madre fa la maestra elementare, qualche giorno fa la sono andata a prendere all'uscita e avevo alla mia destra il mare di mamma e papà in attesa dei figli e a sinistra tutti i bambini. Appena sono usciti tutti e si sono abbracciati... anche li apriti cielo.

E in amore? anche qui non riesco a trovare risposte. Se in un rapporto mi sento la parte forte riesco a non essere geloso e a stare sempre tranquillo e addirittura a pensare che magari quella non è poi la ragazza giusta per me. Ma mi è capitato che avessi lasciato una ragazza e che questa ragazza cominciasse a flirtare con un altro ragazzo. Lavoravamo tutti e tre nello stesso posto. A quel punto quella non era piu la ragazza che non mi interessava piu, ma l'unica persona che rendeva significativa la mia vita! e non riuscivo a vederli insieme al lavoro, addirittura mi sono fatto trasferire in un altro locale!!!

E non è il classico caso di "non sai quanto ami qualcuno fino a quando lo perdi", dietro c'è qualcosa di enorme. Nonostante razionalmente capissi che comunque io quella persona non l'amavo, mi sentivo inadeguato, non sono riuscito piu a godermi niente per mesi, fino a quando ho conosciuto, nell'altro luogo di lavoro, un'altra ragazza... Quell'angoscia svani quasi subito, ma ho il terrore che possa riaffacciarsi prima o poi per un qualunque motivo...

Che rapporto c'è tra Aspie e questo senso di abbandono?

empatia, confusione, relazioni di natura amorosa, conversazioni

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Vi leggo molto più di quanto non scriva.. a volte vorrei scrivere ma un pò mi manca il coraggio e debbo pensarci molto e un pò mi perdo nei vostri posts.. tra le altre, ho letto tutta la discussione iniziata da seth e risalente a questa estate..forse vi parrà ridicolo ma mentre leggevo mi son scese le lacrime.. sia per la storia di seth sia per il modo in cui avete cercato di sostenerlo e aiutarlo.. mi sembravate tutti così sinceramente dispiaciuti.. forse lo troverete paradossale ma spero non lo prendiate male se vi dico che ho trovato molta più empatia (qualunque cosa significhi..) e calore umano qui tra voi che in qualunque gruppo di neurotipici abbia frequentato in vita mia.. è un complimento  :)
Ho letto l'intervista a Cary Terra presente tra gli articoli scientifici su questo sito.. mi ha colpito tanto leggere che lei abbia riscontrato non mancanza di empatia negli aspie ma anzi troppo empatia.. mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e se sentite sia il vostro caso.. per quanto mi riguarda, per come lo spiega C. Terra, forse potrebbe essere il mio caso (anche se io non so ancora capire se sono davvero aspie oppure no..) .. ad ogni modo leggerlo mi ha fatto sentire un pò di speranza, ecco  :\"> spero vi abbia fatto lo stesso effetto positivo..
Vorrei sapere se le difficoltà ad identificare i sentimenti, per gli aspie, riguarda anche i propri sentimenti.. non son riuscita a capirlo dal materiale che ho trovato sull'asperger.. per quanto mi riguarda il fatto di provare una grande confusione riguardo i miei propri sentimenti è la cosa che mi fa soffrire di più perchè la conseguenza è non riuscire ad essere stabile e a 'funzionare' con un'altra persona in relazioni di tipo amoroso.. nella mia testa c'è il caos e non essendo mai in grado di comprendere se provo qualcosa e cosa provo finisco sempre per fingere e per comportarmi come credo l'altra persona si aspetti da me..e divento incredibilmente 'zelante' in questo perchè l'idea di sbagliare mi terrorizza.. questo genera in me un fortissimo senso di colpa.. e arrivo in breve tempo a uno stress tale che non mi consente di continuare la frequentazione.. e prima di portarla a termine o mi sforzo di stare calma sopportando manifestazioni d'affetto che, seppur credo fatte con le migliori intenzioni, per me, a quel punto ormai satura di stress, sono come vere e proprie violenze (o almeno così le percepisco) oppure non riesco nemmeno a star calma e quando abbasso la guardia e non fingo ho esplosioni di rabbia ed esasperazione terribili (mi sento esplodere e avrei voglia di respingere con la forza l'altra persona anche se solo cerca di abbracciarmi e avrei voglia di urlare e successivamente di farmi del male perchè non vorrei essere così e vorrei funzionare meglio e non ferire i sentimenti degli altri) non so proprio se queste sono caratteristiche aspie.. succede anche a voi? potreste aiutarmi a capire? vorrei tanto riuscire un giorno a far funzionare una relazione amorosa.. qualcuno/a di voi ci riesce? o ci è riuscito per un lungo tratto di tempo? vi succede di passare repentinamente dal percepire con dolcezza credo l'altra persona al vederla o meglio non vederla.. mi succede che mi parli una persona cara o che credo essermi cara (credo perchè come ho detto sopra non sono mai certa di ciò che provo o non provo) e che io senta solo brusio.. e vorrei sforzarmi di ascoltarla per poi rispondere la cosa giusta.. quella che si aspetta e la fa contenta.. ma non mi riesce proprio di concentrarmi.. non so a che penso in quei momenti.. forse non penso a nulla ..ma mi sembra di guardare attraverso quella persona e di non vederla affatto oppure di ipnotizzarmi su un dettaglio del suo aspetto esteriore e/o sul suono della voce..mi vien più facile concentrarmi su qualcun altro se devo concentrarmi su una sola cosa per volta.. ad esempio se comunichiamo per iscritto allora riesco a prestare più attenzione a ciò che mi dice.. coi messaggi e la posta infatti avvengono le conversazioni dove me la cavo meglio.. oppure se proprio devo interagire dal vivo ho più chances di capire cosa mi dice se non sono costretta a mantenere il contatto oculare e posso guardare da un'altra parte mentre mi parla.. sono aspie o sono solo matta? :-/ e voi come fate in queste situazioni? c'è qualche trucchetto? :P help!!

Thomas

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Scusate se apro un' altro thread.
La mia relazione con Thomas , aspie 100/100 , si è conclusa.
Avendo l' influenza in questi giorni, ho più tempo per scrivere.
Poiché siete stati tutti così cari con me, vorrei condividere.
Non so da dove cominciare.
Proviamo.
Non ha assolutamente la minima visuale dei sentimenti degli altri. Quindi ferisce senza , forse , comprendere di farlo. O forse gli piace solo.
Non accetta assolutamente parlare della sindrome di asperger . Non ha mai apprezzato che io mi ci sono infilata dentro per amore. L'amore gli rimbalza .
Non mi fa parlare mai, mi interrompe e se parlo di fatti di vita quotidiana, si annoia.
Se parlo di come mi sento lo chiama 'crap'. In inglese sapete che vuol dire.
È' bugiardo, mi ha illuso per anni dicendo che sarebbe stato realmente con me per sempre, che stava facendo di tutto. Bugie.
Scarica colpe su di me inesistenti. Non vuole mia figlia in mezzo. Ma il mio cane Labrador si.
Non ha nessun interesse riguardo la mia vita quotidiana. Non vuole conversazioni lunghe. Solo messaggi e se chiama parla solo lui. Mi interrompe continuamente . È d io mi sento frustrata più che mai.
Sa essere completamente anaffettivo, e' come se il mondo gli scivolasse addosso. O si fa come dice lui, o niente.
L' estate scorsa , quando ero in Inghilterra , ho dovuto penare per fargli fare il test, per convincerlo l'ho fatto pure io. Risultato : lui 100/ 100 aspie, io 100/100 neurotipica.
Allora ho cercato ogni modo per poter entrare e comprendere come si sentiva, ma mi manda via sempre, mi caccia via . Mi insulta ultimamente.
Mi fa male.
Non ho ben capito che tipo di relazione voglia, se la vuole , a questo punto.
Di sicuro io ho fatto tutto quello che potevo per le mie umane possibilità .
Non mi fa entrare. Ha una chiusura totale e non so mai quando dice la verità .

Risultato di una neurotipica per anni innamorata di un aspie : fa tanto male.
Scusate, ma devo dirlo. Anche io soffro. È odio quando non si rispettano i sentimenti degli altri, soprattutto quando ti danno tutto.

Da triste Francy, vi saluto tutti.

Relazione con un autistico

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Mi presento: sono un uomo di 41 anni. Ho avuto (o sto avendo, anche se la cosa è piuttosto difficile da capire) una relazione con un autistico di 38 anni, conosciuto a gennaio online. Per diverso tempo abbiamo parlato soprattutto al telefono, la sera tardi e la notte, quando era possibile per i suoi orari. Non ho mai avuto sentore del fatto che fosse autistico. Tutto è precipitato quando lui ha proposto di vederci la mattina di una domenica nei pressi della mia abitazione. Sottolineo che io sono serissimo e che non vado cercando relazioni futili, ma qualcosa di serio e lui stesso m'ha confermato il suo desiderio di stabilità allo stesso modo e con le mie stesse parole.
Il giorno prima, mentre siamo al telefono, lui si fa sfuggire un'osservazione sul mio aspetto fisico e io mi irrigidisco. Lui stesso cerca di rimediare, alla fine restiamo d'accordo che ne parleremo l'indomani. Io mi presento all'appuntamento, lui no. Provo a cercarlo, ma il telefono è spento.
Qualche giorno dopo, lui stesso si rifà vivo e ricominciamo a sentirci. Viene fuori che s'è svegliato tardi e che non poteva venire fin da me. Torna lui stesso a ipotizzare un nuovo incontro: anche stavolta trova il modo per farmi litigare e stavolta mi dice che non vuole più vedermi. Io, che m'ero rotto abbastanza della situazione, prendo in mano la situazione e mi reco sotto casa sua, anche perché di lui so in pratica quasi tutto. Sottolineo che ancora, però, non sapevo di avere a che fare con un autistico.
Ci vediamo e scocca (lo deduco dal suo atteggiamento) la scintilla. Si comporta naturalmente, anzi addirittura mi bacia in un luogo pubblico. Aggiungo che per tutta la giornata è espansivo non solo con me, ma anche con le persone che incontra. Anzi io ne ho un certo fastidio, visto che davanti a me arriva ad abbracciare un altro uomo.
Dovremmo rivederci presto, ma all'appuntamento successivo finge d'essere arrabbiato (oppure lo è, ma non riesco a capirlo) per una nostra conversazione e per due giorni non si fa sentire. Alla fine, ci ribecchiamo e la notte stessa viene a trovarmi sotto casa. Passiamo la notte insieme. Sembra che andiamo d'amore e d'accordo. Mi confessa che non riesce a essere intimo se non c'è una forte fiducia nella persona che ha davanti. E sostiene, seppure contraddicendosi, di averla avuta con sole quattro persone nella sua vita, tra le quali appunto me. Dico che si contraddice perché mi ha già raccontato di avere avuto avventure a gogò quand'era più giovane.
Nei giorni successivi sembra che tutto vada nel modo migliore, anche se ogni appuntamento che fissiamo salta. Al che io mi irrigidisco, temo che lui abbia perso improvvisamente interesse. D'altra parte, è quello che succede a molte coppie gay.
Alla fine, mi blocca definitivamente e ritorna online sulla chat dove ci siamo incontrati. Provo a ricontattarlo, anche con identità diverse dalla mia, per vedere come si comporta con altri utenti. Apparentemente, il suo comportamento è lo stesso: non li incontra mai, ma sta con loro a parlare per diverso tempo.
Alla fine, mi riconosce e torniamo insieme. Mi spiega d'essere autistico, finalmente, che non s'è recato ai nostri appuntamenti non perché stanco, ma perché ha paura di guidare di giorno in mezzo alla gente. La sua vita si svolge soprattutto di notte, quando tutto è più tranquillo: quando sostanzialmente ha meno paura. Lo spaventa la mia gelosia, anche quando è solamente una figura retorica (gli ho detto ad es. che ero geloso del suo cane: naturalmente non intendevo in senso letterale, ma solo metaforico).
Gli chiedo di evitare di continuare a chattare con altri, questa volta; gli confermo che voglio continuare a stare con lui perché mi sono innamorato; gli dico più di una volta che sapere la verità su di lui non mi allontana per niente e che anzi sto provando a informarmi sull'autismo (ecco come sono arrivato su questo sito e su altri). Lui ne sembra felice.
Nei giorni successivi, vista la presenza di parenti a casa sua, non ci sentiamo quasi per niente: è sempre stanco, gli riesce difficile vivere tra le sue cose messe in disordine. Una volta, contattato per sms sulla sua disponibilità a parlare, mi risponde, troppo presto tuttavia per il suo lavoro, di essere già a letto. Io, che ho un certo sesto senso, immagino che ci sia qualcosa che non va: rientro nella chat dove ci siamo incontrati, verifico che lui non s'è cancellato dal sistema, che ha abilmente nascosto il profilo all'esterno del sistema e che soprattutto ha chattato la notte precedente, fino alle quattro del mattino.
Quando cerco di parlargliene, lui si nega al telefono: non vuole discutere, sostiene che io lo sto asfissiando con la mia gelosia (prima in realtà ne sembrava quasi felice). Io torno a dirgli che lo vorrei capire ed accettare nel modo più completo.
Alla fine, visto che si rinchiude a riccio, lascio perdere. Sono due giorni che non lo cerco, non lo chiamo, non provo nemmeno ad entrare in chat dove so che c'è lui, tutte le notti, fino ad orari imprecisati.
Io vorrei capire se un autistico possa avermi mentito, se tutto quello che m'ha detto possa avere un senso o se sia semplicemente un modo per farmi del male. Vorrei capire se è possibile ipotizzare una strategia di comportamento che possa facilitare un nostro rapporto. O semplicemente se sto solo perdendo tempo in quest'innamoramento che per me è importante e che apparentemente per lui è invece solo una seccatura.
Vi ringrazio di tutto il sostegno che mi potrete dare. Gigi.

come affrontate il litigio

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Carissimi!
sono nuova nel forum. Io sono una NT e sto frequentando da un anno un asperger, almeno credo. Dato che due giorni fa' io e lui abbiamo avuto una forte discussione, in cui lui è stato molto duro, il mio partner è sparito da due giorni. Lui già mi aveva avvisato che quando si affrontano determinati argomenti il suo cervello va in cortocircuito per giorni. Come devo comportarmi? Devo chiamarlo?
si accettano consigli, thankssss

Corteggiare una ragazza: come fare?

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Ho 19 anni e non ho mai avuto una ragazza. La mia vita sociale è stata frustante e deludente fin da quando ero piccolo per colpa della sindrome di Asperger (diagnosticatami in 3° media); col passare degli anni ho perso qualsiasi predisposizione a relazionarmi con gli altri, tanto che ora non sento più bisogno di farmi degli amici. Ciò non sarebbe un problema per me (potrei vivere in completa solitudine per il resto dei miei giorni senza alcun problema) se non fosse che, da 2 anni a questa parte, ho iniziato a sentire la mia vita vuota e priva di senso. Solo da pochi mesi ho realizzato che l'unica cosa in grado di colmare questo vuoto può essere solo il sentirmi amato e voluto da una ragazza.
Spinto da questo motivo, ho preso il coraggio a due mani e un mese fa ho inviato a uscire fuori una ragazza, che mi piace moltissimo, del mio stesso corso di laurea (anche se non ero sicuro di ciò che stavo facendo ne tanto meno dove avrei potuto portarla fuori). Nonostante sospettassi che tra lei e un altro mio compagno, che le aveva messo gli occhi addosso prima di me, ci fosse feeling (lei si faceva e si fa tuttora abbracciare e baciare sulla guancia da lui), e nonostante non le abbia mai rivolto la parola da quando la conosco, mi sono fatto avanti lo stesso, forte del fatto che sul suo profilo facebook lei risulti single.
Il risultato? Il suo bellissimo sorriso, un po' imbarazzato, e un 2 di picche con la scusa di essere già impegnata con un altro. Da quel momento sono stato tormentato da una forte vergogna e senso di colpa, che solo da qualche giorno, vedendo che non era imbarazzata parlando con me riguardo cose inerenti l'università, sono riuscito a placare.

Nonostante abbia imparato nel corso degli anni le cosiddette "social skills" e non appaia come un tipo strano (anche se sicuramente vengo percepito come solitario e taciturno per il mio disinteresse nel relazionarmi con gli altri), non ho la più pallida idea di cosa io debba fare per passare da "conoscenti di vista" a "fidanzati".
Vorrei quindi sapere come corteggiare una ragazza e se secondo voi posso avere una 2° possibilità con Sara oppure ho rovinato tutto e sarebbe meglio dimenticarla e andare avanti.

PS: Non mi sono mai aperto con nessuno, nemmeno con i miei famigliari. Se qui l'ho fatto è perchè credo che solo un'altro aspie possa comprendere veramente come mi sento.

Innamorata di un presunto Asperger...a voltè è così difficile:-(

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Ciao a tutti, sono capitata su questo forum mentre cercavo
su Google info sull'Asperger.



 



Da alcuni mesi sto con una ragazzo adorabile che mi ha fatto
perdere la testa. In passato gli è stata diagnosticata questa sindrome, lui non
ne parla molto (me lo accennato una sola volta) e io non faccio domande per
paura di ferirlo, ma adesso inizio a chiedermi se alcuni suoi bizzarri
comportamenti non siano legati a questa sindrome, e poiché a volte rendono
veramente difficile stargli accanto, io inizio a sentirmi un po' in
difficoltà...Tengo troppo a lui e non voglio che la nostra relazione si
concluda, vorrei capirlo, accettarlo, esaltare i suoi lati straordinari e imparare
a gestire quelli spiacevoli. Ma non so con chi parlare..



 



Due soprattutto sono le cose che mi mettono in difficoltà:
attacchi d'ira e disinteresse per il sesso.



 



A volte bastano poche parole con le quali lo contraddico o
con le quali mostro di voler fare qualcosa in autonomia rispetto a lui, per far
si che scatti un attacco d'ira spaventoso. Inizia a tirare tutto in aria,
strappare quello che gli capita per mano, a togliermi le cose di mano (per
esempio la borsa se voglio andarmene);gli occhi cambiano completamente, fanno
paura, sono pieni di rabbia e spalancati; inizia a impormi quello che devo
fare, mi spintona, mi blocca se voglio spostarmi, mi allontana se mi avvicino, in
pratica ogni volta mi sento in trappola.



Fa male vederlo in quello stato, perché è evidente che lui
per primo sta male. Ma allo stesso tempo ci sono attimi in cui mi sento
umiliata, quando mi “ordina” di fare quello che dice o mi impedisce di fare
quello che vorrei. Sono momenti che durano un’eternità. Lui dice che io sono l’unica
che in queste situazioni riesce a calmarlo. Ma ogni volta dentro me resta un
segno. E la cosa più triste è che ci sono attimi in cui ho avuto paura di lui.
Per calmarlo devo fare esattamente quello che dice. Oppure devo riuscire ad
avvicinarmi a lui ed appoggiare la mia guancia sulla sua. Da quando ci
conosciamo questo gesto è come un incantesimo. In qualunque momento quel
contatto sprigiona un’energia magica, non si può spiegare a parole. Ma l’ultima
volta lui non faceva che allontanarmi, io sono entrata nel panico, ero a casa
sua, volevo andarmene, mi bloccava, si è calmato solo quando sono esplosa in un
pianto tale da mancarmi il respiro.



Tutte le volte guardo avanti e spero che non riaccada. Ma mi
rendo conto che ogni volta mi pesa sempre più.



Io lo amo, tantissimo. Vorremo sposarci, avere dei bambini.
Siamo sempre in simbiosi. Facciamo qualunque cosa insieme. Siamo affiatati,
condividiamo di tutto, ma siamo entrambi estremamente sensibili e vulnerabili,
e riusciamo ad amarci e ferirci senza mezze misure.



Per me l’amore è direttamente proporzionale al desiderio.
Non si tratta soltanto di attrazione fisica, non lo desidero soltanto per la
sua indubbia bellezza. E’ proprio la voglia di mescolarmi a lui, di avvolgerci
l’un l’altro. Eppure il più delle volte lui mi è indifferente. Posso togliermi
l’accappatoio davanti a lui appena uscita dalla doccia e lui neanche distoglie
lo sguardo da quello che sta facendo (si dedica ad alcune cose con assoluta
concentrazione e ritualità) oppure preferisce guardare la tv o una serie
piuttosto che passare una serata a coccolarci. Quando facciamo l’amore spesso
mi sembra assente, sembra quasi che per lui sia meccanico e non passionale.
Altre volte tutto l’opposto, ma capita raramente. E io soffro. Soffro davvero
tanto. Ho provato a parlargliene ma lui reagisce sempre male. Mi capita di
trascorrere molti giorni a casa sua, e nonostante tutto il tempo passato
insieme, la sessualità non ha spazio.



Eppure lui mi ama, io lo so, e so che quando ci avviciniamo
pelle a pelle anche lui sente quello che sento io. Ma è come se oltre un certo
limite lui non riuscisse a lasciarsi andare.



 



Scusate se ho scritto così tanto. Ma ho bisogno di parlare
con qualcuno. Io sono una persona molto solitaria, e quei pochi amici che ho
non li considero neanche tali. Piuttosto che capire giudicherebbero. E io non
voglio che la gente pensi che lui sia anormale o qualcosa del genere.



Lui è la persona più straordinariamente bella che io abbia
mia conosciuta. Non è una persona violenta per il gusto di esserlo, quando lo è
penso che il primo a soffrire sia lui. Non è neanche incapace di amore, anzi
tutt’altro. E forse se riuscissi a capirlo meglio quelle cose che mi fanno star
male potremmo superarle. E’ solo che non so da dove cominciare.

Grazie.

Un vecchio amore vi ossessiona?

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Hai il fantasma di un primo amore, o vecchio amore, del quale non riesci a liberarti, e che finisce per disturbare le ture relazioni presenti?
Della serie che se una relazione diventa troppo seria, ricompare il fantasma di quella/o e finisci per rompere la relazione perche in fondo sai di amare solo lei/lui?
Beh a me capita. E piu' passa il tempo piu' mi manca, e piu' mi isolo dalle altre donne.

Siti incontri online, consigli?

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Avete dei consigli o anche storie riguardo i siti di incontri online?

voi che consiglio dareste a una mia amica fidanzata con un aspie?

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ho una mia amica fidanzata da qualche anno con un ragazzo a cui è stata diagnosticata la sindrome di Asperger (lui lo conosco solo di vista).
ieri parlando con lei mi dice di un suo comportamento un pò strano, ma non grave.
dunque quando lei gli chiede qualche piccolo favore via sms lui non le risponde però il favore glielo fa.
lei dice che in fondo contano i fatti e quindi dovrebbe essere contenta del fatto che lui è sempre pronto ad aiutarla (come lei del resto) però vorrebbe che lui almeno rispondesse "ok, va bene" "tranquilla me la vedo io" ecc.
secondo voi lei gliene dovrebbe parlare? alla fine (anche secondo me) non è nulla di grave però mi piacerebbe un vostro parere.
lui non le risponde perchè è implicito che l'aiuterà? (e i fatti lo confermano)     

comportamenti degli aspies fidanzati..

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ragazze e ragazzi, quali potrebbero i comportamenti "anomali" di un ragazzo/a aspie fidanzato/a ? a parte i periodi di "silenzio" (che comunque non è detto che vi siano)...

parlo solo di fidanzamenti, no di convivenze e matrimoni ...quale anomalie potrebbe presentare la relazione con un aspie rispetto a una relazione tra due neurotipici?    

Cosa può\deve fare un aspie per mettersi insieme ad una ragazza nt?

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Cosa distingue un approccio che ha come scopo l'amicizia da uno che ha come scopo il mettersi insieme? Se non si sa cosa dire (vuoto mentale), cosa bisogna fare? Bisogna essere per forza belli e carismatici?

PS: Per chi ha già letto e si ricorda della mia prima discussione "Corteggiare una ragazza: come fare?", si tratta ancora di Sara.
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